Sale Slot: ancora irregolarità

Sono stati eseguiti 53 decreti di perquisizione domiciliare, personale e locale da parte degli agenti della Guardia di Finanza del Servizio Centrale di Investigazione Criminalità Organizzata e di quelli del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Bari.

L’azione coordinata e delegata dalla Procura della Repubblica di Bari è stata avviata nei confronti di 53 fra persone fisiche, imprese e società in seno ad un’inchiesta sulla gestione illecita di 14 sale VLT nelle province di Bari, Barletta-Andria-Trani sia in città che in alti centri secondari della zona.

Che cosa c’è da sapere

• A Bari, e nella provincia di Barletta-Andria-Trani sono state effettuate 53 perquisizioni personali e domiciliari e di attività per un giro di riciclo di capitali derivanti da attività illecite.
• Sono coinvolte 14 sale VLT dove i ticket delle vendite venivano acquistati e rivenduti per rendere impossibile la ricostruzione dei percorsi di denaro sporco.
• Le indagini sono ancora in corso d’opera ma coinvolgono esponenti e persone collegate ad una nota famiglia dedica ad attività malavitose in Puglia.
• Azioni della Guardia di Finanza per il contrasto delle attività illecite connesse al settore Slot e VLT sono già state messe in atto all’inizio di quest’anno, rivelando un ampio giro criminale.

Le indagini condotte dagli agenti della Guardia di Finanza sono state volte a controllare e indagare la presenza di eventuali illeciti in un gruppo di sale VLT (Video Lottery Terminal) la cui gestione è risultata in mano, direttamente o indirettamente ai componenti di una famiglia barese.

Si tratterebbe di un gruppo collegato a doppio filo ad un famoso clan criminale della zona, molto attivo nel settore del gioco, che vanta anche altre attività criminali di stampo mafioso, come estorsione ai danni di esercenti e imprenditori.

L’indagine è partita perchè erano state fatte segnalazioni relative a una gestione poco chiara del denaro vinto da persone che frequentavano le sale slot e VLT.

Il punto chiave è il riciclo di denaro sporco, in particolare perché sarebbe risultato che i ticket dei premi, intestati a soggetti prestanome e non giocanti, in realtà sarebbero stati vinti da altre persone.

Il meccanismo criminale è estremamente semplice. Il prestanome mette in vendita la sua vincita, scambiando il ticket con denaro derivante da attività illecite, in modo tale da renderne impossibile un efficace tracciamento.

In questa maniera le sale indagate fungevano da lavatrici per il denaro sporco derivante da altre attività ancora da chiarire, ma comunque di stampo criminale e illecito.

Una complessa indagine

Il giro di affari che è a tutt’ora al vaglio degli inquirenti, proprio per la difficoltà di riuscire a ricostruire in maniera efficace le transazioni.

Gli approfondimenti investigativi che sono stati predisposti dalla Procura della Repubblica di Bari sono a tuttora in corso. L’indagine è inserita in seno ad una più vasta azione che prevede il contrasto alle infiltrazioni del crimine comune, ma soprattutto di quello organizzato all’interno di attività legate all’economia legale.

Molto spesso le sale VLT ci sono rivelate fragili dal punto di vista della gestione e prone ad infiltrazioni indirette da parte di soggetti e associazioni malavitose che vedono nella loro struttura la possibilità di realizzare guadagni considerevoli, sia legali che illegali.

I guadagni avvengono con mezzi sempre più complessi ed articolati ed è per questo che gli uomini delle Fiamme Gialle e delle altre forze dell’ordine sono costantemente impegnate in azioni di verifica e contrasto delle attività di clan malavitosi.

Questi negli anni si sono rivelati capaci di evolversi in maniera molto rapida e di riorganizzarsi in maniera preoccupante, infiltrandosi anche in attività ritenute sicure e a molto difficili da violare.

Questa zona non è nuova a indagini relative al giro di denaro illecito e al riciclo. Già a gennaio di questo stesso anno era stata fatta una serie di indagini e perquisizioni, conclusasi con 36 arresti e sequestri di attività e proventi di illeciti, che vedeva molte famiglie malavitose del barese impegnate in giri di ricato, riciclo ed estorsione.