Il gioco legale è freno al gioco illegale: lo dicono gli italiani

Cristina Marziali 03/07/2023
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logo-lottomaticaLo scorso 21 Giugno 2023 è stato pubblicato il nuovo rapporto Lottomatica-Censis dal titolo “Il gioco legale in Italia – il valore sociale ed economico del gioco”. All’interno del documento di sintesi di questa ricerca, che fa seguito a quella precedentemente diffusa nel 2021, si analizza soprattutto il parere degli italiani in merito alla dicotomia gioco legale/gioco illegale, partendo in primis dal presupposto del perchè il gioco sia tanto importante e quindi vada tutelato. Il documento appare importante come strumento di lavoro per il governo, al fine di individuare delle linee guida che una volta per tutte cessino di demonizzare il gioco, prendano atto del fatto che è un’attività connaturata all’uomo stesso e del tutto innocua, e che quindi non va proibita ma solo regolamentata in modo adeguato.

Perché si gioca

Il presupposto da cui tutta la ricerca muove i suoi passi è che il gioco, pur essendo un’attività velleitaria in seno alle altre attività umane, è di fatto qualcosa che viene percepito come indispensabile. Se si analizzano le percentuali, infatti, appare evidente come la stragrande maggioranza degli italiani pratichi il gioco in modo abituale, per suo diletto e divertimento. Riferendosi all’anno appena trascorso, si riporta infatti che è il 43% degli italiani che ha giocato, al Lotto, ai giochi online, a ad altre forme di gioco d’azzardo legale. Parliamo di 23 milioni di persone, quindi una cifra che ha un certo peso. Oltre la metà di queste persone ha anche detto di giocare online.

La scelta di dedicarsi in modo occasionale al gioco d’azzardo appare piuttosto trasversale, nel senso che attraversa fasce d’età, collocazione geografica, grado di educazione scolastica e status sociale. Quelle che appaiono molto interessanti sono le motivazioni che vengono date dai giocatori: c’è chi parla di puro divertimento (oltre il 60%) ma una buona fetta ammette di sperare in una vincita (59,5%). C’è chi gioca per relazionarsi con altre persone, chi lo fa per rilassarsi. Un dato però emerge su tutti gli altri: il 69,4% degli intervistati ritiene che il gioco sia un’attività del tutto lecita, che deve però essere regolamentata in modo adeguato.

Il gioco legale

censis-logoSi accede così alla parte più corposa del documento, quella che va ad indagare sul legame che esiste tra gioco legale e gioco illegale. Un legame che è proporzionalmente inverso: il primo sembra essere un argine per il secondo, sia nell’opinione comune che nei fatti. I fatti riguardano il periodo pandemico, quando l’impossibilità di uscire di casa e frequentare luoghi in cui vi fossero altre persone hanno spinto moltissimi giocatori tra le braccia del gioco illegale. I numeri parlano. I dati del 2020 hanno visto un crollo nelle entrate derivanti all’erario statale dal gioco legale. Nel 2022 invece le cose sono nettamente migliorate, visto che che ha portato la raccolta è stata di 136 miliardi, facendo così registrare un incremento percentuale del 23,1% rispetto al 2019. Le entrate erariali sono state di 11,2 miliardi di euro.

Oltre a questo, c’è la percezione degli italiani intervistati, che hanno dimostrato di avere le idee molto chiare in merito a questa materia. Il 77,4% del campione considerato si dice convinto che solo il gioco legale gestito dallo Stato possa rappresentare un argine convincente al gioco illegale, che è in mano alla criminalità organizzata. Le idee sono chiare anche in merito al modo in cui lo stato debba gestire il gioco d’azzardo. Lo Stato deve porre dei limiti, disegnare dei recinti, ma non deve mai diventare impositivo o, peggio ancora, proibitivo. Su tutto deve prevalere l’autoregolamentazione dei giocatori stessi. Molto importante è anche l’apporto degli operatori, di chi nei fatti si occupa della distribuzione del gioco, che deve cooperare con lo Stato per far rispettare la legalità.

Non proibire ma sensibilizzare

Il proibizionismo tout court appare quindi come il peggiore dei mali, da scongiurare ad ogni costo. Quello che viene proibito diviene sempre, inevitabilmente, più attraente, senza contare che lascia aperte molte strade alle infiltrazioni malavitose. La strada da percorrere, sempre stando all’opinione degli italiani secondo il rapporto Lottomatica-Censis, è la sensibilizzazione. Per l’86,8% dei cittadini bisogna formare i gestori dei punti di gioco; per il  78,5% potrebbe essere interessante e utile creare nei luoghi del gioco dei corner informativi e infine per il 72% sarebbe opportuno creare campagne di comunicazione che promuovano i siti online di gioco legale. Nel complesso è chiaro come le persone preferiscano essere trattate in modo maturo, come soggetti da informare in modo adeguato affinché siano protette dai rischi del gioco illegale, che piuttosto venire considerati come bambini a cui semplicemente proibire ciò che può essere potenzialmente pericoloso.

A tale scopo sarebbe fondamentale avere una legislazione unica in Italia, cosa che al momento manca. Alle norme nazionali si affiancano quelle locali, spesso in modo contradditorio, creando più confusione che altro. Alla resa dei conti, il rapporto Lottomatica-Censis, pur non evidenziando altro che il punto di vista degli italiani, fornisce anche una ricetta facile per contrastare il gioco illegale: favorire quello legale attraverso l’informazione, la giusta regolamentazione e la corretta diffusione.

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CMarziali / Cristina Marziali