Chi ama i videogames è anche più propenso a giocare d’azzardo

Quando si parla di iGaming e di industria dell’intrattenimento videoludico, si pensa sempre a due realtà distinte. Da una parte ci sono i giocatori di videogames, che amano trascorrere il loro tempo libero in mondi virtuali vivendo avventure, giocando a calcio, simulando voli, e chi più ne ha più ne metta. Dall’altra ci sono i  giocatori d’azzardo, coloro che non amano tanto giocare per giocare ma vogliono provare a vincere e guadagnare attraverso le scommesse o le varie forme di intrattenimento tipiche dei casinò. Sappiamo infatti che esistono ormai numerosi casinò virtuali che hanno permesso ai gamblers di spostare le proprie attività in rete. Altro luogo comune molto diffuso è che chi gioca ai videogames siano per lo più persone giovani, mentre che i gamblers siano, per ovvi motivi, adulti (nella maggior parte delle giurisdizioni del mondo per giocare d’azzardo è necessario essere maggiorenni). Giusto? In realtà una recente ricerca, condotta su un campione di cittadini britannici che si possono ben ritenere rappresentativi di tutti i cittadini europei, Brexit o non Brexit, mette qualche puntino sulle i.

Digital Dads

Nel mese di gennaio 2022 Entain, che è una grande società che si occupa di betting a livello internazionale, ha pubblicato i dati di una ricerca condotta dalla società Lippincott Research per monitorare i comportamenti e gli orientamenti dei giocatori. Come abbiamo anticipato, terreno di ricerca è stato il Regno Unito. Nello specifico, sono stati considerati 16.000 soggetti per capire in che modo si approcciano con tutto ciò che è tecnologico, e nel dettaglio con il gioco, tanto real money che puramente ludico. La prima scoperta interessante che è stata fatta è che non è vero che i videogames piacciono solo ai ragazzini, quelli che appartengono alla cosiddetta Generazione Z. Anche i loro papà sono nettamente propensi a dilettarsi tra console, computer e smartphone: quelli che si sono avvicinati per primi alle nuove tecnologie oggi non disdegnano di trascorrere qualche ora spensierata con i videogiochi. Ecco come nasce la definizione di “digital dads”, papà digitali, che amano fare una partita ai videogames con i propri figli per smaltire lo stress di una lunga giornata lavorativa.

I dati della ricerca pubblicata da Entain

Diamo un’occhiata un po’ più nel dettaglio a quali dati sono emersi da queste indagini comportamentali in ambito videoludico. 

• Circa il 53% dei giovani britannici con meno di 24 anni passa il suo tempo a giocare ai videogames per più volte alla settimana;
• gli uomini che hanno figli sono più propensi a giocare ai videogames di chi invece non li ha;
• gli uomini tra i 25 e i 40 anni amano molto più delle donne giocare agli e-sports, o guardarli;
• chi gioca online è 4,3 volte più propenso a giocare d’azzardo di chi invece non lo fa.

Quest’ultimo è il dato che, nello specifico, ci interessa. Sembra infatti che sia emerso un legame tra il gioco tout court e il gioco d’azzardo, e questo probabilmente è dovuto al diffondersi dei nuovi mezzi di intrattenimento legati alle tecnologie più recenti. Chi ama i videogames ama anche usare tutto ciò che è inerente all’informatica, ed è quindi naturalmente più propenso ad avvicinarsi, ad esempio, ai casinò online, perché è già avvezzo ad usare il computer o o smartphone per giocare. I giochi preferiti dai soggetti del campione intervistato sono quelli legati allo sport, come FIFA, o giochi mobile come Candy Crush. Quasi tutti sono iscritti ai social network. Una percentuale di ben l’85% di persone con età compresa tra i 35 e i 44 anni usa anche piattaforme come TikTok o Snapchat. Insomma, decisamente non sono solo i più giovani che trascorrono buona parte del loro tempo usando smartphone, tablet e pc per puro divertimento. Altri dati derivanti da sondaggi di Activate Betting & Gaming Research Study mostrano come ci sia anche un grande interesse per ogni ulteriore sviluppo tecnologico, nello specifico nella direzione della realtà virtuale.

Gaming e Gambling

La maggiore propensione a giocare d’azzardo da parte di chi già usa i giochi digitali viene attualmente sfruttata da alcuni creatori di videogame che hanno iniziato ad introdurre al loro interno delle microtransazioni di denaro, o i cosiddetti “loot box”. Le loot box sono delle “scatole  premio” che si possono acquistare e che forniscono elementi in più per concludere con successo il gioco; si trovano ad esempio in FIFA o anche in Fortnite. L’utilizzo delle loot box è stato fortemente criticato da alcune giurisdizioni proprio per la loro grande vicinanza al gioco d’azzardo visto il criterio di casualità che domina ciò che può essere contenuto al loro interno. Di fatto, però, sono molto popolari tra i giocatori e sembrano confermare quanto rilevato dalla ricerca pubblicata da Entain. Davvero chi ama giocare, alla fin fine, non disdegna il gioco d’azzardo ed è quindi propenso ad investire il suo denaro in certe attività, in vista di una ricompensa possibile.

Proiezioni nel futuro

Si capisce come l’analisi dei dati di ricerche come quelle di cui abbiamo parlato in questo articolo non abbia tanto l’obiettivo di mettere insieme numeri e percentuali, quanto di consentire agli operatori del settore di elaborare strategie vincenti. Nello specifico, Entain è interessato al futuro degli e-sports, ed è emerso come circa il 37% degli anglosassoni nei prossimi mesi o anni inizierà ad interessarsi di e-sport, e la percentuale è ancora più alta, intorno al 40%, per gli americani. Viene facile pensare che se i giocatori di oggi, i digital dads, erano i nerd di ieri, i giovani della Generazione Z, i cosiddetti “nativi digitali”, quando saranno adulti saranno anche degli scommettitori e saranno molto propensi a praticare il gioco d’azzardo, specie usando i mezzi tecnologici. Ecco perché proprio Entain ha creato Ennovate, un laboratorio creativo in cui sviluppare nuove soluzioni per le scommesse sportive, ad esempio nel metaverso. Si conclude che nel prossimo futuro, le scommesse sugli e-sport, e gli e-sport stessi, dovrebbero espandersi notevolmente. Quindi questo è sicuramente un settore da tenere d’occhio.