Il gioco d’azzardo del futuro sarà gestito dalle Intelligenze Artificiali?

Il gioco d’azzardo, negli ultimi anni, è diventato un settore sempre più tecnologizzato. Questo dato di fatto si inserisce in un panorama complessivo in cui l’Uomo sta affidando sempre di più le svariate incombenze della sua vita ai computer e all’informatica, ma di certo tale aspetto appare ancora più marcato nel gambling. Questo perché il gambling e il betting sono settori in cui l’elaborazione dei dati è di fondamentale importanza per offrire un servizio sempre più completo ed efficiente. Se l’essere umano ha una limitata capacità di immagazzinare e poi rielaborare dati, le macchine invece eccellono proprio in questo. Parliamo, nello specifico, delle Intelligenze Artificiali. Le Intelligenze Artificiali, note anche con l’abbreviazione AI, hanno non solo il pregio di poter ricevere un numero di input praticamente infinito in un brevissimo lasso di tempo. Inoltre, sono in grado di usare questi input per dare vita a qualcosa di nuovo e inedito. Si è usato il termine “intelligenza” proprio per sottolineare come questo processo meccanico sia assimilabile al cervello umano, che assembla le informazioni che riceve per trarre conclusioni, o creare un prodotto originale.

Le AI e il gioco d’azzardo

Il settore che ha maggiormente beneficiato del lavoro delle AI fino ad ora è stato quello delle scommesse sportive. Paolo Personeni, che è l’amministratore delegato dei servizi di scommesse gestite di Sportradar, ha raccontato come negli ultimi cinque anni le AI siano diventate fondamentali per lo sviluppo del settore. Personeni ha spiegato come Sportradar usi le Intelligenze Artificiali soprattutto per lo studio di immagini e video, al fine di registrare particolari aspetti del gameplay. Un individuo non è in grado di cogliere quello che invece può “vedere” una AI, e questo offre notevoli vantaggi al cliente, migliorando l’offerta. Infatti è possibile avere a disposizione un livello molto più elevato di statistiche, che si traducono in maggiori opportunità di gioco per l’utente finale. L’esempio che fa Personeni riguarda una partita di calcio: l’Intelligenza Artificiale, analizzando il modo in cui si muovono i giocatori, può prevedere un fuorigioco, o saper predire il momento in cui avrà inizio un attacco.

Non solo raccolta dati

Non è soltanto la capacità di immagazzinare e rielaborare una gran mole di dati che rende le Intelligenze Artificiali preziose per il mondo del gioco d’azzardo. L’altro aspetto interessante è il fatto che tali dati vengono elaborati in tempo reale, il che offre un netto vantaggio soprattutto nell’ambito degli esports. Questo consente la creazione di un range di scommesse molto più ampio che in passato, come dimostra il lavoro fatto da Esports Technologies. Questa società ha depositato nell’ottobre del 2021 un brevetto per una AI che sia in grado di creare dei modelli previsionali di scommessa per quel che concerne i tornei di esports.

Ancora, le AI possono servire come efficace strumento atto a combattere le dipendenze da gioco d’azzardo. Fino ad ora a tale scopo si sono usati degli strumenti tradizionali, come ad esempio l’analisi del comportamento dei giocatori affetti da dipendenza per riconoscerne i “sintomi” anche in quelli a rischio. Però al giorno d’oggi esistono anche nuovi strumenti per depositare e prelevare denaro, come ad esempio l’open banking, e il monitoraggio è diventato ancora più difficile. Le Intelligenze Artificiali, dunque, possono portare un notevole contributo, anche se il loro apporto in tal senso è controverso. Da una parte c’è chi, come Lloyd Danzig, fondatore e managing partner di Sharp Alpha Advisors, ritiene che in un futuro non troppo remoto diventeranno fondamentali nel contrastare comportamenti patologici. Altri però nutrono dei dubbi, come Leigh Nissim, CEO di Future Anthem, che si dice più scettico e si pone un maggior numero di problemi circa un uso massiccio delle AI nel gioco d’azzardo.

I problemi posti dalle Intelligenze Artificiali

Nissim sottolinea soprattutto come spesso le aziende che adottano le Intelligenze Artificiali abbiano l’errata convinzione che esse siano la panacea di tutti i mali, che possano migliorare produttività e prestazioni in un battibaleno. In realtà il lavoro di integrazione che va fatto è molto più lungo e laborioso di quanto non si creda. Senza contare il fatto che le AI sono “intelligenze” solo di nome, e non hanno capacità di discernimento. Ergo, la qualità del risultato che offrono è corrispondente alla qualità dei dati che vengono immessi. Questo porta ad un altro punto chiave del discorso, e riguarda l’annoso conflitto uomo-macchina.

Così come la meccanizzazione dei processi, molti decenni fa, ha portato a chiedersi se per caso questo non avrebbe avuto come esito la squalifica o l’annullamento del lavoro umano, lo stesso accade ora con l’informatizzazione. Molti si chiedono se questo uso sempre più massiccio delle Intelligenze Artificiali non possa significare che verranno persi molti posti di lavoro. Secondo Nissim il problema non si pone in questi termini. Si dice certo che molti lavori manuali verranno soppiantati dalle AI, ma al tempo stesso si creeranno nuove competenze umane necessarie per la gestione di questi strumenti. Ci sarà cioè maggiore bisogno di tecnici informatici, di ingegneri, di persone in grado di manipolare dati. Quindi si creerà un lavoro più specializzato, e su questo aspetto Nissim e Danzig sono sulla stessa lunghezza d’onda.

E per il futuro?

La domanda – legittima – che resta da porsi riguarda quali saranno gli esiti futuri dello scenario che abbiamo descritto. Sembra difficile da dirsi, visto che una previsione del genere si deve basare su due fattori. Il primo riguarda quanto velocemente l’industria del gambling riuscirà ad evolvere; il secondo invece dipende da quanto le AI si dimostreranno davvero “senza limiti” come appaiono oggi. Se dobbiamo azzardare un’ipotesi sulla base di quanto osservato finora, si può dire che le Intelligenze Artificiali riusciranno a crescere molto più in fretta di quanto sarà in grado di fare invece l’industria del gioco d’azzardo, che di conseguenza non potrà che beneficiarne.