Twitch e il gioco d’azzardo: le ultime decisioni in merito

Negli ultimi tempi alcuni canali web sono finiti sotto il mirino dell’autorità in merito al gioco d’azzardo. Nello specifico, l’evento più eclatante è quello che nei primi giorni del mese di agosto ha coinvolto un canale YouTube, riguardo al quale l’AgCom (Autorità per le garanzie nelle comunicazioni) ha individuato delle violazioni alle norme previste nel Decreto Dignità. La legge italiana proibisce in modo netto la pubblicità al gioco d’azzardo in ogni sua forma, diretta e indiretta. Nel caso sopra citato, si è ritenuto che i video pubblicati con l’approvazione di YouTube spingessero a giocare d’azzardo.

Al di là del modo in cui si concluderà questa specifica vicenda, il fatto ha riaperto l’annosa questione dei canali che pubblicano video e del sottile confine che si crea tra semplice attività di intrattenimento e pubblicità vera e propria. L’altro canale a cui si fa riferimento è Twitch. Twitch è una piattaforma di streaming di proprietà di Amazon; parliamo quindi di un altro colosso imprenditoriale, al pari di Google, che è proprietario di YouTube. Twitch è nato soprattutto come luogo in cui i videogamers pubblicavano le loro dirette giocando ai titoli più amati dai giocatori. Ad oggi, infatti, i canali più seguiti sono quelli che si occupano di Fortnite.

Twitch e il gioco d’azzardo

Ma, naturalmente, l’intrattenimento videoludico molto spesso finisce per riguardare anche il gioco d’azzardo, e infatti in tempi più recenti su Twitch sono cominciati a comparire video in streaming di persone che giocano sui casinò online, a giochi slot o altro. Il problema in questo caso specifico non riguarda le normative italiane ma quelle statunitensi, dove vige la norma secondo cui non è possibile giocare con le criptovalute. Ciononostante, aggirare questa regola non è affatto difficile, usando dei sistemi che permettono di collegarsi usando indirizzi che risalgono a location esterne dagli USA. Il problema vero però si è creato relativamente allee sponsorizzazioni.

Ci sono dei canali Twitch che hanno milioni di visualizzazioni. Essendo così seguiti, vengono sponsorizzati da società private. Questo è il caso di Stake.com, un sito web dove è possibile giocare usando le criptovalute, dopo averle scambiate usando denaro vero. Stake ha sede legale nello stato di Curacao e dice di avere uffici in Europa; in poche parole non ricade sotto la legislazione statunitense. Nei mesi passati, Stake ha sponsorizzato Felix “xQc” Lengyel, streamer molto seguito su Twitch, invitando tutti i followers del suo canale ad iscriversi al sito. Sulla prestigiosa rivista Bloomberg, in un approfondito articolo, si è trattato il caso di utenti che hanno sviluppato una dipendenza dal gioco d’azzardo a seguito della visione di questo streamer.

È giusto demonizzare chi sponsorizza il gioco d’azzardo?

Questo ha riacceso un forte dibattito che ha visto prendere una netta posizione la stessa piattaforma Twitch. Quando è nata, il gioco d’azzardo non era preso in considerazione e non ci si era mai semplicemente posti il problema. Tra l’altro il fenomeno dei casinò online, specie di quelli che usano criptovalute, non era ancora esploso come invece è successo in seguito. Adesso però la questione va affrontata, e infatti sembra che la dirigenza di Twitch stia valutando norme che possano tutelare gli utenti della piattaforma da ogni tipo di incentivo al gioco d’azzardo. Le slot machine sono il settimo contenuto più cercato, il che è un chiaro indizio del fatto che gli streamer che giocano impiegando il proprio denaro costituiscono un forte richiamo nei confronti degli spettatori.

Twitch ha così deciso di avviare un’indagine, in primis per capire quali sono le tendenze di comportamento dei fruitori della sua piattaforma. Alcune misure, inoltre, sono già state prese. Ad esempio, c’è il divieto di pubblicare codici o collegamenti che facciano riferimento diretto a siti che si occupano di gambling. Inoltre, è stata creata una pagina dedicata alle dipendenze nel Centro Sicurezza, che potremmo definire un po’ l’equivalente dei riferimenti al Gioco Responsabile che si trovano sui casinò online. Al tempo stesso, arginare il fenomeno non è facile. Gli streamers più popolari ricevono ogni giorno offerte di cifre da capogiro per dedicarsi al gioco d’azzardo. Indubbiamente, vedere chi gioca è divertente, ma è più adrenalinico se quel qualcuno rischia di vincere o perdere grosse somme di denaro.

Petizioni e necessità di trovare il giusto equilibrio

Insomma, anche per Twitch si presenta il problema che già viene affrontato da numerose legislazioni europee, anche se per motivi diversi. Anche se negli USA non vige il divieto di fare pubblicità al gioco d’azzardo, sempre più si sta facendo avanti la convinzione che sponsorizzare siti di gambling sia sbagliato. Basti pensare che su Change.org sono nate delle petizioni in cui si chiede a grossi sponsor della piattaforma, come Pepsi o Nvidia, di tirarsi indietro, in modo da dare un forte segnale sulla necessità di eliminare da Twitch ogni riferimento al gioco d’azzardo.

Il fatto è che la pubblicità viene vista come istigazione, partendo dal presupposto che il fruitore di una piattaforma come Twitch, ancor più che YouTube, sia facilmente influenzabile. In effetti, l’età media di chi fruisce di Twitch è compresa tra i 16 e i 34 anni, e secondo alcune ricerche statistiche svolte negli USA pare che siano i più giovani quelli maggiormente a rischio di sviluppare dipendenza dal gioco d’azzardo. Ma tra i divieti assoluti e la possibilità di tutelare i cittadini esiste una vasta gamma di sfumature che deve essere presa in considerazione, alla luce di due presupposti innegabili. Il primo, è che si parla di realtà che muovono molto denaro e danno lavoro, quindi danneggiarle in modo indiscriminato non avrebbe molto senso. Il secondo è che comunque il cittadino ha il diritto di scegliere come divertirsi, venendo naturalmente adeguatamente informato e responsabilizzato circa le possibili conseguenze delle sue azioni.