Quale futuro per gli NTF dopo il boom iniziale

Cristina Marziali 13/06/2022
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ntf-cosa-sonoCi è già capitato in passato di trattare su queste pagine l’argomento NTF. Gli NTF (Non Fungible Tokens) sono l’equivalente nel Metaverso degli oggetti di proprietà unica nel mondo reale. L’associazione più semplice e immediata che si può fare per esemplificare meglio in concetto è quello dell’opera d’arte. Così come, nel mondo reale, se compri un quadro di un pittore famoso esso è un oggetto unico, che puoi rivendere a certi prezzi proprio per la sua unicità, così un NTF nel mondo virtuale è qualcosa di assolutamente inimitabile e il cui possesso è esclusivo.

Gli NTF si sono avvicinati alle criptovalute nel Metaverso per creare un’offerta economica che si muova tutta nell’universo digitale, che sia svincolata e autonoma dalle valute reali. Abbiamo visto come tutto questo potrebbe avere delle ripercussioni interessanti (e tutte da valutare) anche per i casinò online e per il gioco d’azzardo in generale, spingendo il gioco dal semplice play to win al play to earn. Però bisogna dire che in questo settore le cose evolvono in fretta: ci si entusiasma con facilità, per poi però vedere la situazione prendere una piega molto diversa da quanto prospettato in un primo tempo. Cosa sta dunque succedendo agli NTF?

L’esordio degli NTF

In un interessante e dettagliato articolo pubblicato sulla testata specializzata iGamingBusiness, Corey e Stephen Padveen, esperti di marketing internazionale, tracciano una breve storia degli NTF per cercare di prevederne il futuro prossimo alla luce di alcuni orientamenti che stanno emergendo negli ultimi tempi. Parliamo comunque di una storia molto breve che ha inizio appena nel 2020. Così come è accaduto per le criptovalute, all’inizio c’è stato un enorme entusiasmo circa questi nuovi prodotti virtuali, che venivano acquistati anche a prezzi molto elevati. Poi sono iniziate le speculazioni: gli NTF hanno perso il loro significato originario per diventare solo degli strumenti di scambio con cui fare rapidi e facili guadagni.

Una bolla che non scoppia, ma si sgonfia

I Padveen usano un paragone molto iconico e facilmente comprensibile per descrivere quello che accade oggi agli NTF. Dopo la crescita rapidissima che hanno avuto, e dopo l’esplosione del loro prezzo, poco alla volta le acque si sono calmate e l’interesse nei loro confronti è scemato. C’è un esempio che meglio di altri dimostra questo fatto. Parliamo di uno dei primi NTF ad essere venduti nel Metaverso: il primo tweet inviato da Jack Dorsey che diceva “just setting up my twittr”. All’inizio, è stato venduto ad una cifra di 2,9 milioni di dollari. In seguito è stato messo all’asta con una base di 48 milioni di dollari, per essere venduto a 280 dollari. La svalutazione dell’oggetto virtuale è piuttosto evidente.

Per descrivere questo processo si parla di una bolla che dapprima è cresciuta a dismisura e che non si può dire che sia scoppiata, ma che adesso si sta sensibilmente sgonfiando. Però l’aspetto davvero interessante della questione sta nel fatto che sta prendendo forma una nuova modalità di utilizzo degli NTF, che non si basa più sulla mera speculazione ma che cerca di sfruttare questi prodotti in termini di marketing e fidelizzazione dei clienti.

Gli NTF come strumenti di marketing e fidelizzazione del cliente

ntf-coca-colaAll’inizio abbiamo descritto gli NTF usando il paragone con le opere d’arte del mondo reale. Però poi abbiamo parlato di un NTF che consiste in un tweet. Gli NTF quindi appartengono ad una tipologia di realtà (virtuali, s’intende) molto variegate e diverse tra di loro. Ad esempio, potrebbe trattarsi di esperienze digitali, opportunità di acquisti promozionali, o della proprietà di un marchio. Ovvero, sono un qualcosa di esclusivo che la persona possiede e ama possedere in quanto lo distingue dagli altri, gli offre l’accesso a qualcosa di inattingibile per chi non ce l’ha. Ecco in che modo gli NTF possono diventare strumenti di marketing e possono servire a brand famosi per fidelizzare ulteriormente il pubblico di riferimento.

Non stupisce allora sapere che le prime aziende che hanno deciso di sviluppare dei propri NTF in tal senso siano la Coca-Cola, Mc Donalds, Asics: ovvero società che possiedono un’identità spiccata e molto riconoscibile, i cui clienti amano tutto ciò che può condurre ad una maggiore fidelizzazione rispetto a questa identità che è stata costruita nel corso del tempo. Le strategie adottate finora sono tentativi pionieristici di creare nuove strade per farsi pubblicità e farsi conoscere e riconoscere, spesso passando anche attraverso la beneficenza con la donazione di parte degli incassi ad enti no profit. Per aziende meno consolidate e meno note forse il percorso sarà meno facile, ma sembra che in tal modo la strada sia già stata tracciata.

Le sfide del futuro

Ripensare gli NTF in questa nuova chiave di lettura pone una grande sfida a tutte le aziende che vogliono proiettarsi nel futuro, e gli operatori di gambling online ne fanno decisamente parte. Bisogna adottare un nuovo sguardo, un nuovo modo di vedere le cose per creare una strategia che sappia sfruttare tutti i canali oggi a disposizione. Non basta creare degli NTF, bisogna anche implementare la propria presenza virtuale al fine di creare interesse attorno a questi NTF nei potenziali acquirenti. Appare cioè ormai chiaro che gli NTF possono creare un legame a lungo termine con i clienti come nessun altro strumento tradizionale è mai stato in grado di fare prima. Questo però non accade in modo automatico: sarà necessario individuare i percorsi più adatti e soprattutto mettere a punto degli NTF davvero efficaci per questo scopo. Ancora una volta, in un universo in rapida evoluzione, tutto può succedere e sarà interessante osservare gli sviluppi anche per quel che concerne il mondo del gioco d’azzardo.

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CMarziali / Cristina Marziali