2020, l’impatto del Covid sui giochi

Cristina Marziali 22/09/2021
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Il giorno 10 settembre 2021 a Roma è stato presentato l’annuale Libro Blu delle Agenzie delle Dogane e dei Monopoli di Stato, alla presenza del Presidente della Camera Roberto Fico. Dopo la pubblicazione dei dati contenuti nel Libro Blu 2020 si possono tirare le somme di quello che è stato a tutti gli effetti un annus horribilis anche per il gambling. Come era facile prevedere, infatti, gli introiti derivanti dal gioco d’azzardo hanno subito il contraccolpo derivante dalla pandemia di Covid-19. A penalizzare questo settore, soprattutto nella sua forma fisica, sono stati i lockdown che hanno portato alla chiusura delle sale da gioco e hanno costretto i giocatori a restare in casa.

Se era dunque facile prevedere che gli incassi derivanti dal gioco fisico sarebbero diminuiti, non altrettanto matematica è l’altra deduzione, ovvero un incremento del gioco a distanza. Se questo dato è confermato, bisogna però anche dire che tale incremento non è stato sufficiente a sopperire le perdite per l’Erario statale. Ma andiamo ad analizzare più nel dettaglio i contenuti del Libro Blu, per fare anche qualche previsione di massima su cosa è possibile stia accadendo nell’anno 2021.

Prima di cominciare, ricordiamo la terminologia correntemente utilizzata per indicare in modo puntuale le quote di entrate da gioco d’azzardo. Con il termine “raccolta” si intende l’insieme delle cifre giocate, che si suddivide in “vincite” e “spesa”. Quest’ultima quindi è la rimanenza del giocato, una volta sottratte le vincite, e costituisce il “ricavo” dei concessionari. Dal ricavo vanno poi sottratte le cifre derivanti dalle tassazioni, dette “Erario”, un tesoretto da oltre 7 miliardi di euro che finisce annualmente nelle casse del Governo.

Il Libro Blu 2020

L’anno 2020 è stato caratterizzato da molte chiusure, che hanno inciso notevolmente sulla raccolta. Tra il 2019 e il 2020 si è infatti registrato un decremento del 20,05% sulla raccolta, e del 36,27% sull’Erario. Questa caduta è da ascriversi dunque alla diminuzione fisiologica del gioco fisico, specie quello praticato con le macchinette AWP e VLT. Sono gli introiti derivanti da questa forma di gioco fisico, infatti, quelli da cui derivano le tassazioni più elevate. Stando all’analisi eseguita all’interno del Libro Blu, il colpevole della diminuzione del gioco non è stato solo il lockdown. C’è da considerare infatti anche il cambio normativo che è stato introdotto a partire da gennaio 2020, che riguarda ad esempio la necessità di utilizzare la tessera sanitaria per l’uso delle AWP e VLT

A riequilibrare un po’ le perdite sono intervenute le somme investite invece nel gioco a distanza, il quale ha conosciuto un incremento facilmente immaginabile. Molti giocatori costretti in casa per i ripetuti lockdown, hanno infatti ripiegato sul betting e gambling online. Anche se gli italiani si sono avvicinati ulteriormente al gioco online a seguito di una drammatica evenienza, di certo avranno potuto apprezzare la sua maggiore convenienza in termini di potenziali vincite. La restituzione media delle slot online è infatti sempre più elevata rispetto a quella di AWP e VLT (90% e oltre contro 60-70% circa). le slot machine online, inoltre, sono anche maggiormente sicure delle macchinette fisiche, poiché protette da rigorosi protocolli di sicurezza.

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Quali giochi hanno conosciuto una crescita nel 2020, quali invece sono diminuiti

Nel quadro complessivo di una netta perdita del comparto del gioco d’azzardo in Italia, bisogna però fare le dovute differenze quando si vanno ad analizzare in modo più dettagliato le singole forme di betting o gambling. Ad esempio, sono apparsi in crescita alcuni settori considerati di nicchia, come il Betting Exchange. Questa forma di scommessa sportiva viene offerta solo da pochi gestori, ma ha avuto nel 2020 un successo superiore agli anni precedenti. Lo stesso dicasi per il Poker Cash, i Giochi di carte organizzati in forma diversa da torneo e i Giochi di sorte in quota fissa. Parliamo sempre di forme di gioco d’azzardo virtuali: con la chiusura delle sale Bingo, invece, quest’ultima forma di scommessa ha avuto una diminuzione di quasi la metà (48,73%).

I nuovi conti di gioco

A seguito del fatto che molti giocatori, abituati a giocare nelle sale fisiche, si sono dovuti rivolgere invece all’online, nel 2020 si è registrato un incremento nei nuovi conti aperti. Nello specifico, c’è stato un 30,20% in più di conti registrati da uomini e un 35,49% in più nei conti registrati da donne. Un fattore da tenere in considerazione è il fatto che l’incremento percentuale maggiore registrato si evidenzia nella fascia di età compresa tra i 18 e i 24 anni. I ragazzi chiusi in casa hanno quindi deciso di passare parte del loro tempo giocando d’azzardo attraverso i portali legali presenti nel web. Come abitudini comportamentali, si nota anche il fatto che un singolo gambler preferisce spesso aprire più di un conto di gioco con diversi operatori. Questo fatto si spiega con il desiderio di sfruttare le offerte promozionali più convenienti presenti in rete, il che pone l’accento sull’importanza dei portali come il nostro per identificare il Gioco Legale in Italia e differenziarlo dai “Pirati del Gambling”.

Nel complesso, il numero di conti registrati nel solo 2020 è aumentato su tutto il territorio nazionale di ben il 72%. Le regioni dove questo fenomeno si è presentato in modo più incisivo sono Campania (19,18% di incremento), Sicilia (11,82%), Lazio (10,46%) e Puglia (8,47%). I dati riportati a tal proposito nel Libro Blu 2020 sono stati rapportati in relazione alla popolazione di ogni singola regione, quindi proporzionalmente alla densità abitativa della regione stessa. In base a tale criterio, si può affermare che le 4 regioni appena menzionate siano state quelle con il maggiore interesse verso il gioco online.

Tabella riassuntiva

Come si può evincere nella tabella che proponiamo di seguito, nel 2020, su una raccolta di oltre 88 miliardi, il valore di Erario supera di poco i 7 miliardi. Questo risultato, seppure inferiore rispetto a quello degli anni precedenti, si è potuto conseguire nonostante le forti restrizioni legate alla pandemia di Covid-19 grazie al comparto online. Se infatti la raccolta del gioco fisico è stata di 39,15 miliardi, quella del gioco virtuale ha raggiunto un valore complessivo di 49,23 miliardi. A fare la parte del leone sono state le macchinette fisiche, in particolar modo le AWP, seguiti da un macro raggruppamento che riguarda i giochi a base sportiva, i giochi di carte organizzati in forme diversa dal torneo, i giochi di sorte a quota fissa, il Bingo, le scommesse virtuali, il Poker Cash, i giochi a base ippica e il Betting Exchange. 

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Proiezioni per il 2021

Le prospettive per il 2021 sono piuttosto ottimistiche, per quanto in modo cauto. Viste le riaperture è prevedibile che la raccolta da gioco d’azzardo possa tornare, se non a livelli pre-pandemia, comunque a valori superiori rispetto a quelli registrati nel 2020. Sono previsti alcuni aumenti per quel che riguarda la tassazione, specie relativamente al prelievo previsto su macchinette AWP e VLT, cosa che farà sicuramente crescere gli incassi in termini di Erario.

Nell’attesa che anche nel mondo del gioco d’azzardo tutto torni alla normalità, continuano in modo serrato i controlli affinché esso si muova sempre nell’ambito della piena legalità, per maggior tutela dell’utente finale. Così come ha ricordato infatti il presidente Fico, proprio contestualmente alla presentazione del Libro Blu, è importante non solo garantire l’Erario ma anche lavorare alla prevenzione delle ludopatie. C’è un aspetto che fa ben sperare in questo senso: l’aumento degli utenti del gioco online di certo verrà riconfermato, in quanto molti gamblers hanno ormai acquisito questa nuova abitudine di gioco. E il gioco online, rispetto a quello fisico, offre molti più strumenti (autolimitazione, protocolli informatici all’avanguardia, autoesclusione) per frenare lo sviluppo di dipendenze o il proliferare dell’illegalità. Senza dimenticare che giocare online offre anche la possibilità di vincere importi maggiori rispetto al gioco fisico: 90% è infatti il ritorno minimo al giocatore delle slot machine online contro il 69% delle VLT.

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CMarziali / Cristina Marziali